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Mercoledì 8 giugno a Cerignola (FG) presso l’Auditorium del CERCAT (www.cercat.it) si è tenuto il Workshop “L’INNOVAZIONE SOCIALE PER L’INCLUSIONE ATTIVA DI PERSONE IN ESECUZIONE PENALE: QUALI STRUMENTI ?”. L’evento ha rappresentato l’occasione per presentare l’esperienza di InnovA – Innovazione sociale per l’inclusione Attiva – SOCIETA’ CONSORTILE IMPRESA SOCIALE a R.L., che gestisce in via sperimentale per conto della ASL FG un servizio di ritiro, riparazione e manutenzione, ricondizionamento e sanificazione degli Ausili protesici per persone non autosufficienti di cui agli elenchi 1 – 2 e 3 del D.M. 332/99 e s.m.i. configurandosi come un Laboratorio protetto che gestisce percorsi di inclusione attiva nella società di persone svantaggiate attraverso l’inserimento socio-lavorativo. InnovA (www.innovasociale.it) è la dimostrazione che è possibile – contemporaneamente – raggiungere due obiettivi fondamentali: 1) produrre inclusione-socio-lavorativa di persone in esecuzione penale; 2) produrre risparmi considerevoli in Sanità: il servizio consente alla ASL di Foggia un risparmio del 70% della spesa rispetto all’acquisto di ausili nuovi.

«Bisogna qualificare il lavoro della persona detenuta in carcere, soprattutto del condannato, attraverso percorsi condivisi con l’imprenditoria esterna, mettendo dentro l’imprenditoria d’ampio raggio e il mondo del cooperativismo sociale – ha detto Carmelo Cantone, Direttore Generale Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e Basilicata. “Il nostro futuro è lì, nel qualificare queste esperienze lavorative come quella di Atelier dell’Ausilio, progetto esemplare sia per i risultati raggiunti sia per quello che disegna per il futuro. Perché occorre rieducare le persone che stanno in carcere al lavoro, bisogna far capire che i percorsi di responsabilizzazione passano anche attraverso la comprensione di cosa significhi giocare sul mercato preparando un prodotto” – ha aggiunto Cantone. L’esperienza di Atelier dell’Ausilio testimonia come l’Amministrazione Penitenziaria insieme ai soggetti esterni debbano cercare di offrire servizi alle strutture pubbliche, non soltanto al mondo dell’imprenditoria esterna, e le ASL che hanno esigenze forti e problemi di budget possono essere degli interlocutori importanti fra i fruitori di questi servizi».  Dello stesso avviso, Magda Terrevoli, dell’ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Puglia. «Si tratta di un enorme patto sociale tra cittadini. Perché mai come in questo caso, non parliamo di un finto progetto che non ha mercato, ma di un progetto vero, di lavoro vero, retribuito in maniera seria, portatore di un valore che si riverbera sulla società attraverso un processo virtuoso ed un risparmio reale che ricade sulle tasse di tutti – ha evidenziato Terrevoli. Un progetto che va replicato anche nelle altre ASL, che va comunicato al meglio e deve rompere degli equilibri falsi che ci sono e che sono da ostacolo alla diffusione di queste buone prassi».

Il Progetto volge al termine: nei prossimi giorni la ASL FG dovrebbe procedere a dare continuità al servizio sfruttando le possibilità offerte dai più recenti strumenti normativi e in particolare dall’Art. 112 (Appalti e concessioni riservati) del Decreto Legislativo n. 50/2016, il nuovo Codice degli Appalti, che può davvero rappresentare una spinta potente di innovazione sociale per tutta la Regione Puglia.

Il 12 luglio p.v. a Foggia si terrà l’evento conclusivo del Progetto, nel corso del quale sarà possibile verificare se una innovazione sociale, definita da più parti buona prassi, ha attecchito in Provincia di Foggia. Nel frattempo InnovA sta incontrando le altre ASL pugliesi, fortemente interessate ad avviare il servizio nei rispettivi territori.

 

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